Il caffè in Italia è un vero culto, un rituale irrinunciabile a cui si accompagnano tradizioni e abitudini.
Sapevi che il caffè espresso è la bevanda più diffusa in Italia? Secondo le statistiche gli italiani bevono, in media, 4 caffè al giorno, consumati sia a casa, sia al bar sia in ufficio o sul posto di lavoro. Un rituale irrinunciabile che si accompagna da una serie di consuetudini e “regole” che vengono rispettate spontaneamente, in nome di una tradizione diventata ormai sinonimo di italianità in tutto il mondo.
Ti sveliamo qui 7 abitudini tutte italiane che esprimono il profondo amore degli italiani per il caffè.
1. È sempre il momento giusto per un caffè
In Italia non c’è un orario più adatto di un altro per prendere un caffè. Al mattino appena svegli, durante la mattinata, dopo pranzo, nel pomeriggio e addirittura dopo cena: ogni occasione sembra essere quella giusta per una assaporare una tazzina di caffè bollente. Probabilmente, se esiste davvero un momento in cui gli italiani preferiscono non bere caffè, è poco prima dei pasti, per non “rovinare” l’appetito.
2. Mai nella carta: solo in ceramica o in vetro
Quando gli italiani vogliono il caffè, lo vogliono solo se preparato a regola d’arte. Cioè servito in tazzine in ceramica, oppure in bicchierini in vetro, dove il caffè ha il gusto più buono e intenso. In Italia il caffè non si beve quasi mai nella carta o nel cartone, e nemmeno nella plastica. L’unico momento in cui ci si “arrende” al caffè servito nei bicchierini di carta è in ufficio, in treno o in aereo, o quando lo si prende dai distributori automatici, ma soltanto quando non ci sono alternative.
3. Il caffè viene sempre prima di tutto
In Italia il caffè è sacro ed è più importante di qualsiasi altra cosa si abbia in programma di fare. Al mattino ci si sveglia con il desiderio di caffè e lo si sorseggia ancor prima di iniziare a parlare. In ufficio si prende il caffè prima di iniziare una riunione, una call, un confronto con un collega o con un cliente, e tutti concordano col fatto che il “bisogno” di caffè viene sempre prima di tutto, proprio come se si trattasse di una vera esigenza fisica.
4. Il caffè come “scusa” per stare insieme
Quando due persone vogliono incontrarsi per chiacchierare o perché non si vedono da tanto tempo propongono di “prendere un caffè”. Il caffè, preso al bar o a casa, è in Italia un pretesto per creare un momento conviviale, un’occasione dove anche se non sa precisamente di cosa realmente si converserà, si sorseggerà una tazza di caffè.
5. Cappuccino e caffelatte? Solo al mattino
Bere caffè con latte o cappuccino dopo i pasti non è un’abitudine nostrana. Il cappuccino in Italia si beve solo al mattino perché considerato troppo pesante per gli altri momenti della giornata. Solitamente, quando gli italiani desiderano un caffè dopo pranzo o cena, ma spesso anche durante il giorno, si riferiscono all’espresso, ovvero a un caffè “corto”, che riempie circa mezza tazzina. Chi vuole una tazzina piena lo deve specificare, chiedendo un caffè “lungo”.
6. Mai bere caffè mentre si passeggia
Noi italiani siamo gli unici al mondo a non portare il nostro caffè in giro mentre camminiamo, a differenza di altri paesi dove si ordina una tazza o un bicchiere di caffè “da portare via”. Preferiamo sorseggiare la nostra tazzina di caffè al bar, in piedi al bancone o seduti a un tavolino, in totale relax.
7. Non solo moka, ma anche macchina a cialde
Per gli italiani il caffè è prima di tutto simbolo di ospitalità. Nelle case di ogni italiano c’è sempre una moka sul fornello, pronta a preparare e a offrire un caffè a chi lo desideri. Da qualche anno la classica moka è stata sostituita dalla macchina da caffè, in cialde o in capsule, perché in grado di preparare in pochi istanti un caffè buono e cremoso. Una nuova abitudine degli italiani è, quindi, possedere una macchina da caffè, preferibilmente in cialde perché il caffè erogato ha un gusto molto simile a quello che si può prendere al bar.