Esiste una correlazione tra il caffè e il mal di testa? Per qualcuno la bevanda è un toccasana, per altri è la causa scatenante. Ma qual è la verità? Cercheremo di dare una risposta.
“Una tazzina di caffè per stare meglio” è uno dei classici rimedi definiti “della nonna”, quelle cose che probabilmente non trovano un appiglio scientifico ma che “si sono sempre fatte e funzionano”. Ecco, in questo caso la scienza dà ragione alle nonne, dispensatrici di saggezza, e all’antico detto popolare che, a questo punto, sembra avere una base di verità.
Partiamo però dalle basi e dal perché dovremmo credere che una tazzina di espresso possa alleviare questo dolore. Quello che comunemente chiamiamo mal di testa ha infatti diverse cause, che trovano sollievo nell’utilizzo di analgesici. Sono infatti proprio questi medicinali a utilizzare, tra i principi attivi, la caffeina per le sue proprietà vasocostrittrici, indispensabili quindi in gran parte delle cause del disturbo.
Ma come in tutte le cose si deve prestare attenzione e la moderazione è d’obbligo se desideriamo raggiungere l’obiettivo.
Caffè e mal di testa: la correlazione per il rimedio delle emicranie
Come abbiamo già detto, grazie alla caffeina che è uno dei principi più presenti nella bevanda più apprezzata, è possibile scatenare nell’organismo una reazione vasocostrittrice in particolare dei vasi con neuro recettori, ovvero quelli che trasmettono al cervello le sensazioni di dolore. Se a ciò aggiungiamo anche l’effetto analgesico tipico della caffeina ecco scoperto il motivo per il quale il caffè viene definito dai più un valido rimedio.
Dobbiamo però avere consapevolezza del fatto che non tutti i mal di testa sono uguali e che quindi questo effetto è valido solo nel caso in cui la condizione di dolore sia provocata dalla vasodilatazione, spesso causa proprio dell’emicrania. In questo caso si tratta di cefalee primarie, quelle più classiche.
Quando però l’emicrania è collegata a sintomi come la gastrite o si tratta di cefalee secondarie, ovvero derivanti da trauma cranico o anche cervicale, l’assunzione del caffè può diventare una delle cause del dolore. La stessa cefalea muscolo tensiva, se provocata da momenti di stress e scarso riposo, potrebbe non riscontrare benefici dall’assunzione del caffè.
Moderazione: parola d’ordine
Allora il caffè con il mal di testa può essere preso oppure no? Certo che sì, a condizione che non si ecceda. Come in tutte le cose, infatti, la moderazione è essenziale e se già nella norma è consigliabile non superare le 4/5 tazzine di caffè, in caso di mal di testa una tazzina, meglio se amara, può aiutare quanto meno ad alleviare i sintomi del dolore che spesso rendono anche le più semplici attività quotidiane difficili da svolgere.
Bere troppo caffè può persino causare la cefalea da sospensione della bevanda, un tipo di mal di testa che si manifesta quando si smette improvvisamente di consumare caffeina. Per questo motivo, è importante regolare l’assunzione di caffeina e altre bevande contenenti questa sostanza.
In conclusione, sebbene una tazza di caffè può offrire sollievo temporaneo, è essenziale consumarlo con moderazione e consapevolezza dei propri limiti. La salute e il benessere devono sempre essere prioritari, e una corretta gestione dell’assunzione di caffeina può contribuire a mantenere un equilibrio ottimale.